La corretta gestione della risorsa idrica rappresenta una delle principali sfide degli ultimi anni, ancora più evidente nel contesto problematico relativo all’approvvigionamento e alla gestione dell’acqua a scopo potabile e irriguo nella Regione Siciliana.
Sul territorio regionale sono presenti numerose dighe delle quali la Diga di Rosamarina (l’unica diga arco-gravità dell’Isola), situata nel territorio di Caccamo (PA), rappresenta una importante infrastruttura che fornisce il 50% dell’acqua potabile consumata a Palermo e permette l’irrigazione di una vasta area agricola con colture pregiate della Sicilia nord occidentale.
L’infrastruttura presenta alcune criticità legate alla presenza di infiltrazioni d’acqua attraverso lo sbarramento che, ad oltre 30 anni dalla sua entrata in esercizio, non hanno consentito il collaudo dell’opera, limitandone significativamente la capacità di invaso.
L’attività progettuale svolta da GDG unitamente al Raggruppamento di Progettisti incaricati è stata curata per tutti gli step di progettazione, dalla Fattibilità tecnico economica al Progetto esecutivo in via di sviluppo.
Le soluzioni proposte mirano al ripristino della tenuta idraulica e della piena funzionalità dell’opera e prevedono, come interventi principali, l’installazione di una geomembrana impermeabile ad alta resistenza sul paramento di monte, il ripristino del sistema di canne drenanti presenti nel corpo diga e il potenziamento del sistema di monitoraggio.
Aspetto fondamentale della modalità di installazione del manto, individuata nell’ottica di preservare la risorsa idrica, è stato il mantenimento della diga in esercizio con una posa in opera del manto lungo il paramento che avverrà parzialmente sotto acqua mediante l’impiego di maestranze in grado di operare in subacqueo.
Questo consentirà di non svuotare l’invaso durante i lavori e continuare a fornire acqua agli utenti.
La posa in opera della geomembrana consentirà di eliminare le infiltrazioni d’acqua; pertanto, la riattivazione del sistema di canne drenanti del corpo diga mediante disostruzione meccanica avrà lo scopo di segnalare eventuali venute d’acqua e funzionerà da sistema di monitoraggio e segnalazione di eventuali lacerazioni del manto durante la vita dell’opera.
Ulteriore aspetto di rilievo negli ultimi anni riguarda la riduzione degli impatti ambientali e della produzione di rifiuti da destinare in discarica. In tale ottica, le soluzioni progettuali individuate hanno previsto la definizione di interventi tali da mitigare gli impatti. Difatti, per permettere la posa della geomembrana sul paramento di monte si procederà in via propedeutica alla rimozione di circa 34.000 m³ di sedimenti accumulati in prossimità del paramento, mediante dragaggio idraulico. Il materiale dragato sarà trattato direttamente in loco impiegando un impianto dedicato che consentirà di ridurre il contenuto d’acqua e ottenere un materiale palabile.
Quest’ultimo sarà successivamente impiegato per il rimodellamento delle aree limitrofe all’invaso, evitando il conferimento in discarica e riducendo l’impatto ambientale ed economico dell’intervento.
Il Piano di gestione dell’invaso, anch’esso messo a punto da GDG, tra le altre cose, prevede di mantenere in efficienza gli organi di scarico della diga mediante fluitazione sistematica e dragaggi periodici e contribuirà alla corretta gestione dell’infrastruttura.
Il progetto ha quindi lo scopo di consentire il collaudo dell’opera aumentando la capacità di invasare la risorsa idrica, particolarmente preziosa in un territorio soggetto a gravi fenomeni di siccità.
Coerentemente con la mission di GDG, l’obiettivo è stato perseguito garantendo la certezza del risultato e impiegando soluzioni innovative che consentono il rispetto e la tutela dell’ambiente, unitamente al contenimento dei costi.
Sofia Gervasio